Facoltà di Ingegneria dell'Aquila

Riceviamo e trasmettiamo dall'On. Pio Rapagnà

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Il Movimento Inquilini e Assegnatari d'Abruzzo ha istituito una “Borsa di studio” a favore di studenti della Facoltà di Ingegneria dell'Aquila che intendano svolgere una tesi di ricerca sulla situazione del Patrimonio abitativo pubblico economico e popolare della Regione Abruzzo, delle ATER e dei Comuni, alla luce di una ipotesi di ricostruzione, recupero, riqualificazione e messa in sicurezza antisismica.

Nel corso di una Assemblea Regionale straordinaria tenutasi presso la Sala Consiliare del Comune di Pescara, tutti i Comitati Inquilini presenti hanno annunciato una propria “forte e concreta” iniziativa denominata “Una grande Casa della Solidarietà”, nell'ambito della quale hanno espresso la volontà di promuovere un incontro congiunto con il Presidente della Giunta Regionale Gianni Chiodi, il Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, il responsabile della Protezione Civile Guido Bertolaso ed i 5 Presidenti delle ATER e rispettive strutture tecniche.


Le prime due iniziative, quella di studio e ricerca rivolta ai giovani studenti universitari aquilani e quella della Casa della Solidarietà nei confronti delle famiglie rimaste senza completamente prive di tutto e attualmente accolte ed assistite nelle tendopoli e nei centri costieri, assumono una straordinaria rilevanza pubblica e sociale, poiché oltre 4.000 alloggi pubblici di edilizia economica, popolare ed ex-GESCAL, situati in zone direttamente e indirettamente interessate dal sisma del 6 aprile, hanno riportato sia lesioni e distacco dei tamponamenti e sia danni strutturali anche molto seri: ciò si è verificato non solo nei Comuni del “cratere”, ma purtroppo anche in altre zone della Provincia dell'Aquila come per esempio nelle popolose Città di Avezzano e della Marsica, di Sulmona e della Valle Peligna e nei Comuni di Chieti e della Val Pescara e di Teramo.

Moltissimi edifici di edilizia residenziale pubblica delle ATER sono rimasti danneggiati, lesionati ed in parte irrimediabilmente distrutti, in gran parte ubicati nel Comune de L'Aquila e in diversi altri Comuni vicini all'epicentro del sisma più duramente colpiti dagli effetti catastrofici del terremoto sebbene risultassero classificati di seconda categoria.

In tutti i Comuni, sia di prima che di seconda categoria, sarebbe stato in ogni caso obbligatorio ed opportuno costruire le abitazioni nel rispetto delle norme antisismiche, a cominciare dagli alloggi di edilizia pubblica : allo stato però, sia per la Provincia de L'Aquila (seconda categoria) che per la altre Provincie di Chieti (22 Comuni di prima categoria e 39 di seconda), Teramo (29 Comuni di seconda categoria) e Pescara (14 Comuni di prima categoria e 25 di seconda), non è a conoscenza dei soggetti interessati quali e quanti siano gli edifici di edilizia residenziale pubblica che dal 1962 al 1984 siano stati realizzati nel rispetto delle norme vigenti in materia antisismica.

Una approfondita ricerca dovrà quindi essere affettuata per gli edifici e le abitazioni realizzati anche negli anni più recenti su tutti i 305 Comuni della Regione Abruzzo.

LA RICOSTRUZIONE, L'AMPLIAMENTO E LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI ALLOGGI PUBBLICI E POPOLARI deve avvenire in tempi certi, poiché potrebbe accadere che i 63 milioni di euro di fondi pubblici del cosiddetto “Piano Casa” (in parte recuperati dalla ex-GESCAL e dai capitoli realativi alla Edilizia pubblica della Cassa Depositi e Prestiti), già assegnati alla Regione Abruzzo dalla Conferenza Stato-Regioni, possano addirittura “svanire nel nulla”, se non addirittura “stornati”.


per il Mia Casa: F.to Pio Rapagnà – Coordinatore regionale

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