ingerenza nella funzione della scuola statale

Pasquale Avolio contesta la scelta del Sindaco Mastromauro
Riceviamo e trasmettiamo dal Consigliere Comunale Pasquale Avolio di Roseto degli Abruzzi

Oggetto: ordinanza del n. 266 del 16/12/2009 del Sindaco di Giulianova

Dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani sul Crocifisso, molti sindaci stanno emanando ordinanze che, a parere di chi scrive, destano vive preoccupazioni per i vizi di legittimità, quali l’incompetenza e l’eccesso di potere che esse contengono, e per la loro inopportunità in un contesto sociale caratterizzato dalla coesistenza di culture diverse e da una pluralità di visioni della vita. Si tratta di ordinanze,di cui nessun cittadino avverte il bisogno, tese a imporre l’immediata affissione del Crocifisso nelle aule scolastiche e nei luoghi pubblici sotto comminatoria di gravose sanzioni pecuniarie.

Tali ordinanze,anziché ottenere la preventivata approvazione dei cattolici autentici, sortiscono l’effetto contrario e si rivelano assolutamente inutili in un Paese che ha una storia di oltre due millenni e un’identità culturale che, pur se ha subito cambiamenti nell’incontro con altre culture, non può essere messa a rischio o perduta in conseguenza della mancata ostentazione di un simbolo religioso peraltro più che presente nelle abitazioni e nel contesto urbano. Aggiungo che la stessa imposizione di simboli, oltre ad essere una prassi tipica dei regimi autoritari, è contraria ad alcuni significati evocati, a cattolici e non, dal Crocifisso stesso, quali il rispetto, l’amore per l’altro e la laicità.

Tale imposizione si rivela inoltre pregiudizievole in una scuola che deve essere luogo di formazione comune, non omologante, tesa a favorire l’incontro e la conoscenza di culture diverse nella prospettiva di un’educazione alla convivenza democratica e ad una nuova cittadinanza unitaria e plurale.

Una scuola effettivamente educativa deve dimostrare pertanto una sensibilità ed un’attenzione per tutte le convinzioni degli alunni che accoglie. E questo vale anche per un Sindaco che deve saper distinguere tra politica e religione e mostrare una scrupolosità ed una premura verso le diverse convinzioni dei cittadini che partecipano alla vita della città al fine di garantire l’espressione di esse. Questi incauti provvedimenti servono purtroppo a scatenare nuove crociate e ad innescare spirali di odio contro la diversità.

Nel timore che tali ordinanze possano essere riproposte anche in altri comuni della provincia e in considerazione dell’attuale situazione politica marcata da forti tensioni, chiedo alla S.V.
  • - se esse possano rientrare nell’ambito dei poteri esercitabili da un Sindaco che, in base all’art.54 del T.U.EE.LL., devono essere finalizzati a “prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”;
  • - se l’irrogazione di una sanzione amministrativa non sia in contrasto con la riserva di legge in materia di illeciti amministrativi;
  • - se non si configuri nel comportamento di tali sindaci un’indebita ingerenza nella funzione della scuola statale, autonoma e costituzionalmente laica.

Distinti saluti

Roseto degli Abruzzi, 19/12/2009

Pasquale Avolio
Email: p_avolio@fastwebnet.it
Blog : pasqualeavolio.ilcannocchiale.itProt.51706 -

Delibera del Sindaco Mastromauro




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