Il proseguimento del tavolo politico è vincolato dal ritiro della bozza del PRG
Nella mattinata di Sabato si è tenuto un tavolo politico con le diverse forze del centro sinistra a Roseto. Come nostra abitudine riportiamo a tutta la cittadinanza le considerazioni e le proposte da noi espresse in tale riunione.
Abbiamo ribadito come il PD di Roseto, in quanto unico partito al governo da molti anni, sia il principale responsabile della gran parte delle emergenze che vive il nostro territorio (crisi occupazionale, sistema dei rifiuti, inefficaci politiche di risposta al disagio giovanile e alle problematiche del mondo imprenditoriale, ecc...).
Abbiamo poi sottolineato come, attraverso una gestione scellerata, la giunta monocolore di Roseto, spesso in palese conflitto di interesse, abbia operato in modo del tutto miope e sconsiderato, conducendo la città in una vera e propria emergenza democratica, in cui il governo cittadino si è spesso dimostrato oligarchico, di pochi e per pochi.
Abbiamo dunque riportato all'attenzione tutte le inadeguatezze e le incapacità dimostrate nel corso degli anni, ricordando che ogni proposta da noi presentata è stata sistematicamente bocciata a priori, come ultimamente è capitato sulla questione dei rifiuti. Nel giugno scorso lanciammo infatti l'allarme sui rifiuti e diffuso la notizia sugli aumenti TARSU, proponendo una soluzione efficace per uscire da questa crisi ma, ovviamente, ciò non è stato neppure valutato ed oggi viviamo la crisi che tutti conosciamo. Similmente è successo riguardo la bozza del Piano Regolatore.
Per questi motivi oggi le parole non bastano e il proseguimento del tavolo politico necessita di fatti concreti. Il primo passo per un dialogo libero dev'essere il ritiro immediato della “bozza” del Piano Regolatore come conditio sine qua non per il proseguimento di qualsiasi altra contrattazione politica. Tale posizione del resto ha trovato larga condivisione presso le altre forze della sinistra.
Presentarsi in campagna elettorale con il PRG adottato e le singole osservazioni da approvare dopo le elezioni susciterebbe forti dubbi, rischiando di dare adito ai sospetti sull'apertura di un vero e proprio "mercato elettorale" attraverso cui animare appetiti clientelari e speculativi. Nulla vieterebbe infatti di pensare che l'obbiettivo possa essere quello di recarsi “casa per casa” ad assicurare ai cittadini l'approvazione delle osservazioni “amiche” in cambio di voti...
Tale condotta sarebbe in pieno contrasto con la famosa “Questione Morale” che un partito di centro sinistra non dovrebbe mai trascurare e si configurerebbe come un tipico metodo da democristiani della prima repubblica.
Se quindi il PD vuole aprire un dialogo con il centro sinistra ritiri entro questa settimana la bozza Piano Regolatore e rimandi la discussione al prossimo mandato. Diversamente continueremo a lavorare per una più forte ed autonoma coalizione.
Abbiamo ribadito come il PD di Roseto, in quanto unico partito al governo da molti anni, sia il principale responsabile della gran parte delle emergenze che vive il nostro territorio (crisi occupazionale, sistema dei rifiuti, inefficaci politiche di risposta al disagio giovanile e alle problematiche del mondo imprenditoriale, ecc...).
Abbiamo poi sottolineato come, attraverso una gestione scellerata, la giunta monocolore di Roseto, spesso in palese conflitto di interesse, abbia operato in modo del tutto miope e sconsiderato, conducendo la città in una vera e propria emergenza democratica, in cui il governo cittadino si è spesso dimostrato oligarchico, di pochi e per pochi.
Abbiamo dunque riportato all'attenzione tutte le inadeguatezze e le incapacità dimostrate nel corso degli anni, ricordando che ogni proposta da noi presentata è stata sistematicamente bocciata a priori, come ultimamente è capitato sulla questione dei rifiuti. Nel giugno scorso lanciammo infatti l'allarme sui rifiuti e diffuso la notizia sugli aumenti TARSU, proponendo una soluzione efficace per uscire da questa crisi ma, ovviamente, ciò non è stato neppure valutato ed oggi viviamo la crisi che tutti conosciamo. Similmente è successo riguardo la bozza del Piano Regolatore.
Per questi motivi oggi le parole non bastano e il proseguimento del tavolo politico necessita di fatti concreti. Il primo passo per un dialogo libero dev'essere il ritiro immediato della “bozza” del Piano Regolatore come conditio sine qua non per il proseguimento di qualsiasi altra contrattazione politica. Tale posizione del resto ha trovato larga condivisione presso le altre forze della sinistra.
Presentarsi in campagna elettorale con il PRG adottato e le singole osservazioni da approvare dopo le elezioni susciterebbe forti dubbi, rischiando di dare adito ai sospetti sull'apertura di un vero e proprio "mercato elettorale" attraverso cui animare appetiti clientelari e speculativi. Nulla vieterebbe infatti di pensare che l'obbiettivo possa essere quello di recarsi “casa per casa” ad assicurare ai cittadini l'approvazione delle osservazioni “amiche” in cambio di voti...
Tale condotta sarebbe in pieno contrasto con la famosa “Questione Morale” che un partito di centro sinistra non dovrebbe mai trascurare e si configurerebbe come un tipico metodo da democristiani della prima repubblica.
Se quindi il PD vuole aprire un dialogo con il centro sinistra ritiri entro questa settimana la bozza Piano Regolatore e rimandi la discussione al prossimo mandato. Diversamente continueremo a lavorare per una più forte ed autonoma coalizione.
Marco Borgatti
Portavoce della Federazione della Sinistra PRC\PdCI
Roseto lì, 30 Novembre 2010
Riceviamo e trasmettiamo dalla Federazione della Sinistra
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