Elezione nuovo segretario del circolo di Rifondazione Comunista di Roseto degli Abruzzi

neoeletto Marco Palermo di Rifondazione Comunista
Il nuovo che fa posto al “meno nuovo”, questa sembra essere la realtà che stà vivendo il Circolo di Rifondazione Comunista di Roseto degli Abruzzi. Domenica 22 giugno c'è stato il congresso del circolo PRC, svoltosi a Montepagano, che ha visto la partecipazione di molti giovani del movimento, il congresso ha eletto un nuovo direttivo che in prima seduta ha designato come nuovo segretario del partito Marco Palermo. Da qualche tempo la criticità del gruppo giovanile nei confronti delle vecchie leve si è fatta sentire, soprattutto attraverso gli interventi di alcuni consiglieri Comunali di Roseto, tra i temi fortemente trattati quello del sociale, ma soprattutto della trasparenza e del Lavoro.

La decisione è avvenuta anche in considerazione della volontà espressa dal segretario uscente, Emilio De Grazia, di voler continuare a partecipare al partito come semplice militante e quindi, la sua mancata disponibilità per una eventuale candidatura come segretario. Marco Palermo, come si legge nel comunicato, esprime alcune indicazioni di quello che potrebbe essere la direzione del nuovo direttivo -“La mia non sarà una segreteria di parte che si pone al centro di una rottura generazionale, intendo però portare all'interno del partito l'esperienza e la cultura dei Giovani Comunisti come nuova linfa generazionale di rinnovamento, radicamento e partecipazione. “- Prosegue nel comunicato, riferendosi alla bozza di modifica dello statuto inerente il coordinamento delle politiche giovanili -”Probabilmente a breve verrà discussa in Consiglio la bozza di modifica dello statuto, scritta da noi e che permetterà di riconoscere il coordinamento quale organismo autonomo e di partecipazione dei giovani rosetani alla vita politica della loro città.”- Ma nel comunicato si evince la critica verso il mondo della politica di oggi che spesso risulta clientelare e funzionale solo ad alcuni -”Questa soprattutto deve essere la nostra arma contro il clientelismo! Ogni giorno ci confrontiamo con politici muti, che nei consigli comunali non hanno mai detto nulla, ma che hanno un pacchetto di voti di natura personale. Per rendere effettiva la nostra opposizione a questo sistema è quindi necessario costruire un forte ed efficace organismo dirigente all'interno di Rifondazione Comunista che, in maniera capillare, possa diffondere e sostenere le istanze del partito, senza dimenticare però che queste battaglie vanno costruite in maniera partecipata, dato che questo è l'unico modo per renderle realmente incisive. Per realizzare questo progetto è necessario entrare in una logica di pianificazione politica di lungo periodo, contrastando l'attuale politica del giorno per giorno portata avanti da questa amministrazione, nel cui contesto che si colloca il drammatico fallimento della TELECO. La politica di lungo periodo che noi propugniamo, è infatti necessaria per poter pianificare il territorio e le attività produttive, per salvaguardare il lavoro evitando che altre aziende falliscano.Via Makarska rappresenta un altro grande fallimento della politica di questa amministrazione: una speculazione edilizia così irrazionale è la misura dell'incompetenza e della totale mancanza di programmazione della politica Rosetana. Certamente non siamo, come qualcuno vorrebbe far intendere, il partito dei No, proponiamo però una tutela del territorio che passi per un'urbanistica cosciente, che consideri la casa per quello che è: un bene primario che deve essere anche e soprattutto garantito, cosa del tutto impossibile se ci si affida esclusivamente ai capricci del mercato”-

Quello che si evince e che molti giovani, sia come il neoeletto Marco Palermo di Rifondazione Comunista, che anche molti altri giovani di altri schieramenti hanno espresso chiaramente l'idea che i temi principli da trattare sono il lavoro e la rinascita culturale di una città come quella di Roseto che da anni è in continuo declino, criticando una politica che non ha saputo porre le solide basi di una programmazione in termini di lavoro e innovazione tali da garantire un futuro alle giovani generazioni. In fondo i giovani sono il futuro e sui giovani deve essere costruito il modello della società.


Tratto dal quotidiano "La Città"
di Raffaele Di Bonaventura

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