Sembra strano ma dopo diversi mesi di lotta ed addirittura al 9 giorno di digiuno l'On. Pio Rapagnà è costretto a sospendere la raccolta delle firme per il Referendum. La decisione sembrerebbe maturata proprio dalla questione legata alle dimissioni del Presidente della Giunta Regionale Ottaviano del Turco. Dal comunicato l'On Rapagnà evidenzia -”Il Comitato promotore dei 5 referendum regionali abrogativi - a causa dello scioglimento anticipato del Consiglio regionale – annuncia la sospensione della iniziativa referendaria e il rinvio della raccolta delle firme avviata il 9 luglio scorso dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale: in base all'art. 3, Comma 3 della Legge Regionale N. 44 del 19 dicembre 2007, la raccolta delle firme riprenderà il 1° giugno 2009, sei mesi dopo la elezione del nuovo Consiglio Regionale.”-
Aggiunge che proprio in relazione alla mancata comunicazione da parte degli organi preposti molti Comuni stanno rimandando indietro i moduli per la raccolta -”Infatti molti Comuni, in assenza di comunicazioni ufficiali da parte dell'attuale Ufficio di Presidenza del medesimo Consiglio regionale, stanno rinviando indietro i moduli per la raccolta delle firme, buona parte dei quali praticamente in bianco, mentre nessuno degli autenticatori indicati dalla Legge quali pubblici ufficiali, Consiglieri Comunali, Provinciali e Regionali hanno dichiarato e comunicato la propria disponibilità ad autenticare le firme dei Cittadini.”-
Sembrerebbe in base alle dichiarazioni dell'On. Rapagnà che manchino altri elementi importanti per poter attuare il Referendum sulla riduzione dei costi della politica e per questo la decisione di continuare lo sciopero -”Pio Rapagnà continua lo sciopero della fame a sostegno della richiesta al Consiglio regionale affiché, nella prossima seduta del 15 ottobre 2008, provveda alla elezione dei 5 componenti del Collegio per le Garanzie statutarie, rendendolo operativo quale organo di consulenza della Regione.”-
l'On. Rapagnà mette in evidenza anche la delusione nei riguardi di quella parte politica che non lo ha sostenuto in questa campagna referendaria e continua -”Così, in questi giorni, si sta verificando l'assurdo che gli stessi autenticatori eletti nei Consigli comunali, provinciali e regionali, procedono alla autentica delle firme per il Referendum “nazionale” sul lodo Alfano dell'Italia dei Valori e per la presentazione delle liste dei rispettivi ed altri partiti alle prossime elezioni regionali, ma non danno la disponibilità a farlo per i 5 referendum “regionali”: la verità è che “nessun partito abruzzese” (compreso l'Italia dei Valori) ha dichiarato di essere d'accordo con i 5 referendum sui costi della politica e di sostenere la raccolta delle firme!”- Questa è l'opinione dell'Onorevole Rapagnà. Certo è che ridurre i costi della politica in Italia e soprattutto in Abruzzo non è cosa facile ed indolore, vedremo se il “nuovo” tanto atteso saprà sciogliere questo nodo.
-------Tratto dal quotidiano "La Città"Aggiunge che proprio in relazione alla mancata comunicazione da parte degli organi preposti molti Comuni stanno rimandando indietro i moduli per la raccolta -”Infatti molti Comuni, in assenza di comunicazioni ufficiali da parte dell'attuale Ufficio di Presidenza del medesimo Consiglio regionale, stanno rinviando indietro i moduli per la raccolta delle firme, buona parte dei quali praticamente in bianco, mentre nessuno degli autenticatori indicati dalla Legge quali pubblici ufficiali, Consiglieri Comunali, Provinciali e Regionali hanno dichiarato e comunicato la propria disponibilità ad autenticare le firme dei Cittadini.”-
Sembrerebbe in base alle dichiarazioni dell'On. Rapagnà che manchino altri elementi importanti per poter attuare il Referendum sulla riduzione dei costi della politica e per questo la decisione di continuare lo sciopero -”Pio Rapagnà continua lo sciopero della fame a sostegno della richiesta al Consiglio regionale affiché, nella prossima seduta del 15 ottobre 2008, provveda alla elezione dei 5 componenti del Collegio per le Garanzie statutarie, rendendolo operativo quale organo di consulenza della Regione.”-
l'On. Rapagnà mette in evidenza anche la delusione nei riguardi di quella parte politica che non lo ha sostenuto in questa campagna referendaria e continua -”Così, in questi giorni, si sta verificando l'assurdo che gli stessi autenticatori eletti nei Consigli comunali, provinciali e regionali, procedono alla autentica delle firme per il Referendum “nazionale” sul lodo Alfano dell'Italia dei Valori e per la presentazione delle liste dei rispettivi ed altri partiti alle prossime elezioni regionali, ma non danno la disponibilità a farlo per i 5 referendum “regionali”: la verità è che “nessun partito abruzzese” (compreso l'Italia dei Valori) ha dichiarato di essere d'accordo con i 5 referendum sui costi della politica e di sostenere la raccolta delle firme!”- Questa è l'opinione dell'Onorevole Rapagnà. Certo è che ridurre i costi della politica in Italia e soprattutto in Abruzzo non è cosa facile ed indolore, vedremo se il “nuovo” tanto atteso saprà sciogliere questo nodo.
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