La Federazione della Sinistra risponde alla diffida di Di Zio
Né io né il partito di cui faccio parte si faranno intimidire dalla missiva inviatami dall'avvocato della Deco, Dante Fanì, nella quale mi si diffida a non “diffondere dati palesemente falsi”. Non è nella nostra storia, non è nel nostro dna, non è nelle nostre intenzioni.
Nella lettera inviata a tutti gli enti politici teramani il 20 ottobre scorso, la Federazione della Sinistra di Roseto proponeva che tutti i 47 comuni dovessero unirsi per uscire dall'emergenza rifiuti nella quale oggi sta affondando l'intera provincia. Di fronte a colossi economici, infatti, solo l'unione può realmente fare la forza. Continuo a credere fermamente che questa sia l'unica soluzione possibile, e nessuno potrà mai avere il diritto di imporre il silenzio ad una forza politica, il cui unico obiettivo è quello di offrire soluzioni che migliorino ogni giorno di più la gestione della cosa pubblica. Noi non abbiamo snocciolato cifre, ma offerto un nuovo modo di gestire il sistema rifiuti basato in primis sulla raccolta differenziata e in secondo sull'autonomia dell'intera provincia di Teramo facendola diventare,in forma pubblica, un competitore di peso sul mercato..
Sappiamo che al momento le tariffe della Deco sono,molto probabilmente,le più convenienti sul mercato abruzzese e che,come privato, opera in maniera del tutto legittima. Non abbiamo accusato l'impresa dell'emergenza in corso che è,come da noi più volte affermato,frutto di scelte politiche sbagliate nel corso degli anni. Abbiamo chiesto al pubblico di tornare a fare la sua parte in maniera decisa. Il nostro progetto guarda oltre e punta al futuro. E' un progetto che ha come faro l'aumento decisivo della raccolta differenziata e la rivendita dei materiali riciclati (vetro,plastica,compost e carta) .
La nostra idea ha come base il domani,puntando alla creazione di un polo autonomo per l'intera provincia di Teramo. Un polo a maggioranza pubblica che sia efficiente e concorrenziale sul mercato grazie alla massimizzazione della raccolta differenziata ed a macchinari moderni. Fiumi di denaro escono dal teramano per andare ad arricchire il pescarese ed il chietino. È ora di dire basta. I rifiuti devono tornare ad essere una risorsa, per il bene delle tasche dei cittadini e del nostro ambiente. Il denaro che si sarebbe potuto risparmiare in questi anni sarebbe oggi potuto servire ad esempio per gli ammortizzatori sociali, in una provincia in cui lo tsunami finanziario sta lasciando rovine sul terreno dell'occupazione.
Uniti i comuni del teramano avrebbero risorse e materiali sufficienti per sfidare i privati nella gestione del sistema rifiuti in nome non del profitto,cosa lecita e ovvia per una impresa privata,ma al bene pubblico. È un sussulto del pubblico quello che noi chiediamo. Mantenere viva una reale concorrenza è nell'interesse di tutti gli utenti. Riattivando gli impianti di trattamento di Grasciano i rifiuti lavorati potrebbero poi andare in altre regioni. Ad un costo magari maggiore per un certo tempo, sì. Ma se da questa decisione, che deve essere politica, poi partirà un circolo virtuoso incardinato sull'autonomia e la competitività allora ci saremmo accollati un onere che andrà a favore dei nostri figli.La soluzione dell'emergenza rifiuti è nel futuro delle nuove tecniche per differenziare i rifiuti.
La FdS ha il diritto ma sopratutto il dovere di difendere l'interesse pubblico,i lavoratori e l'ambiente. La Libertà di manifestazione del pensiero è un principio base di tutte le costituzioni occidentali ed una diffida non può fermare le idee. La replica alla diffida è solo una: resisteremo a tutte le pressioni e lotteremo per risolvere praticamente l'emergenza rifiuti.Io come tutti i miei compagni siamo uomini liberi e come tali abbiamo il diritto di parlare ed esprimere idee e progetti per il futuro e per il bene di tutti.
Nella lettera inviata a tutti gli enti politici teramani il 20 ottobre scorso, la Federazione della Sinistra di Roseto proponeva che tutti i 47 comuni dovessero unirsi per uscire dall'emergenza rifiuti nella quale oggi sta affondando l'intera provincia. Di fronte a colossi economici, infatti, solo l'unione può realmente fare la forza. Continuo a credere fermamente che questa sia l'unica soluzione possibile, e nessuno potrà mai avere il diritto di imporre il silenzio ad una forza politica, il cui unico obiettivo è quello di offrire soluzioni che migliorino ogni giorno di più la gestione della cosa pubblica. Noi non abbiamo snocciolato cifre, ma offerto un nuovo modo di gestire il sistema rifiuti basato in primis sulla raccolta differenziata e in secondo sull'autonomia dell'intera provincia di Teramo facendola diventare,in forma pubblica, un competitore di peso sul mercato..
Sappiamo che al momento le tariffe della Deco sono,molto probabilmente,le più convenienti sul mercato abruzzese e che,come privato, opera in maniera del tutto legittima. Non abbiamo accusato l'impresa dell'emergenza in corso che è,come da noi più volte affermato,frutto di scelte politiche sbagliate nel corso degli anni. Abbiamo chiesto al pubblico di tornare a fare la sua parte in maniera decisa. Il nostro progetto guarda oltre e punta al futuro. E' un progetto che ha come faro l'aumento decisivo della raccolta differenziata e la rivendita dei materiali riciclati (vetro,plastica,compost e carta) .
La nostra idea ha come base il domani,puntando alla creazione di un polo autonomo per l'intera provincia di Teramo. Un polo a maggioranza pubblica che sia efficiente e concorrenziale sul mercato grazie alla massimizzazione della raccolta differenziata ed a macchinari moderni. Fiumi di denaro escono dal teramano per andare ad arricchire il pescarese ed il chietino. È ora di dire basta. I rifiuti devono tornare ad essere una risorsa, per il bene delle tasche dei cittadini e del nostro ambiente. Il denaro che si sarebbe potuto risparmiare in questi anni sarebbe oggi potuto servire ad esempio per gli ammortizzatori sociali, in una provincia in cui lo tsunami finanziario sta lasciando rovine sul terreno dell'occupazione.
Uniti i comuni del teramano avrebbero risorse e materiali sufficienti per sfidare i privati nella gestione del sistema rifiuti in nome non del profitto,cosa lecita e ovvia per una impresa privata,ma al bene pubblico. È un sussulto del pubblico quello che noi chiediamo. Mantenere viva una reale concorrenza è nell'interesse di tutti gli utenti. Riattivando gli impianti di trattamento di Grasciano i rifiuti lavorati potrebbero poi andare in altre regioni. Ad un costo magari maggiore per un certo tempo, sì. Ma se da questa decisione, che deve essere politica, poi partirà un circolo virtuoso incardinato sull'autonomia e la competitività allora ci saremmo accollati un onere che andrà a favore dei nostri figli.La soluzione dell'emergenza rifiuti è nel futuro delle nuove tecniche per differenziare i rifiuti.
La FdS ha il diritto ma sopratutto il dovere di difendere l'interesse pubblico,i lavoratori e l'ambiente. La Libertà di manifestazione del pensiero è un principio base di tutte le costituzioni occidentali ed una diffida non può fermare le idee. La replica alla diffida è solo una: resisteremo a tutte le pressioni e lotteremo per risolvere praticamente l'emergenza rifiuti.Io come tutti i miei compagni siamo uomini liberi e come tali abbiamo il diritto di parlare ed esprimere idee e progetti per il futuro e per il bene di tutti.
Marco Borgatti portavoce FdS Roseto PRC\PdCI
Roseto lì, 28 Ottobre 2010
Riceviamo e trasmettiamo da Marco Borgatti portavoce FdS Roseto PRC\PdCI
l'On. Pio Rapagna parla della CARA
VERTENZA “KARA-LA PERLA” DI ROSETO: dichiarazione di PIO RAPAGNA' che chiede la convocazione immediata di un Consiglio Comunale “straordinario e aperto” e suggerisce alle lavoratrici e lavoratori di farsi sentire e vedere a Roseto, riunendosi simbolicamente presso la sala del Consiglio Comunale medesimo.
“L'Amministrazione Comunale di Roseto deve fare il proprio dovere “istituzionale” per impedire lo spostamento e la delocalizzazione delle attività produttive del Gruppo Kara-La Perla e l'abbandono dello Stabilimento e del sito industriale di Santa Lucia.
Per questo chiedo al Presidente del Consiglio Comunale Domenico Rega ed ai Capi Gruppo di maggioranza e di opposizione, la immediata convocazione di una seduta “straordinaria e aperta” del Consiglio per affrontare la problematica relativa alla vertenza “Kara-La Perla”, Azienda nata a Roseto nel 1990, attualmente controllata dalla Società di Capitali finanziari quale partecipata al 100% del Fondo di Investimenti statinutense Jh Parters LLC che tra i soci ha le prime cinque più prestigiose Università americane: HARVARD, PRINCETON, STANFORD, YALE e MIT.
Suggerisco alle lavoratrici e lavoratori di farsi sentire e vedere anche a Roseto, riunendosi simbolicamente presso la sala del Consiglio Comunale medesimo. E' opportuno, per evitare altri errori e omissioni, che l'Amministrazione Comunale di Roseto ricordi a sé stessa, alle lavoratrici e lavoratori, alla opinione pubblica ed ai proprietari attuali della KARA di come fu reso possibile “autorizzare” l'insediamento e la costruzione dello Stabilimento su terreni e proprietà delle famiglie Mancarella-Di Bonaventura, artigiani rosetani di ceramiche e mattonelle.
Per “giustificare e motivare” quella autorizzazione “alquanto anomala”, si svolsero diverse riunioni della Giunta di sinistra guidata dal Sindaco Nicola Crisci e furono convocati appositi Consigli Comunali, nel corso dei quali vennero date “solenni assicurazioni” sugli impegni occupazionali della Azienda Kara e sul sito di Santa Lucia di Roseto.
La ingiusta “forzatura” venne messa in atto a seguito di una “supposta conclusione” di un procedimento fallimentare che portò all'acquisto con trattativa privata dei beni dell'Azienda artigianale ivi esistente e dell'area circostante di proprietà della Azienda Mancarella.
Pertanto, è dovere del Consiglio Comunale ribadire gli impegni occupazionali e produttivi assunti davanti ai Cittadini di Roseto e chiarire tra l'altro che, diversamente da quanto afferma il Sindaco di Roseto Franco Di Bonaventura, "La Perla" non è né figlia né una costola della ex-Monti e non ha, e non può avere, la stessa storia delle altre sette fabbriche cosiddette "sostitutive" della ex-Monti.
Ciò è reso ancora più importante dal fatto che, proprio in questi giorni di “trattative e di lotta” per evitare la chiusura delle attività a Roseto ed il licenziamento delle lavoratrici e dei lavoratori, lo stesso Sindaco Di Bonaventura a nome della Amministrazione Comunale “offre a costo zero” alla Finanziaria americana l'utilizzo di un altro capannone più piccolo di quello attuale della KARA o l'uso di un'area dove realizzare uno nuovo stabilimento.
Conseguentemente, se tale “offerta a costo zero”, per una serie di motivi e circostanze venisse “strumentalmente” accettata dal Gruppo La Perla S.p.A., lo Stabilimento KARA di Santa Lucia farebbe la fine dello Stabilimento originario della Monti, della Teleco e di tutte le altre Aziende “sostitutive” nate a seguito delle lotte dei lavoratori e lavoratrici di Roseto..
“L'Amministrazione Comunale di Roseto deve fare il proprio dovere “istituzionale” per impedire lo spostamento e la delocalizzazione delle attività produttive del Gruppo Kara-La Perla e l'abbandono dello Stabilimento e del sito industriale di Santa Lucia.
Per questo chiedo al Presidente del Consiglio Comunale Domenico Rega ed ai Capi Gruppo di maggioranza e di opposizione, la immediata convocazione di una seduta “straordinaria e aperta” del Consiglio per affrontare la problematica relativa alla vertenza “Kara-La Perla”, Azienda nata a Roseto nel 1990, attualmente controllata dalla Società di Capitali finanziari quale partecipata al 100% del Fondo di Investimenti statinutense Jh Parters LLC che tra i soci ha le prime cinque più prestigiose Università americane: HARVARD, PRINCETON, STANFORD, YALE e MIT.
Suggerisco alle lavoratrici e lavoratori di farsi sentire e vedere anche a Roseto, riunendosi simbolicamente presso la sala del Consiglio Comunale medesimo. E' opportuno, per evitare altri errori e omissioni, che l'Amministrazione Comunale di Roseto ricordi a sé stessa, alle lavoratrici e lavoratori, alla opinione pubblica ed ai proprietari attuali della KARA di come fu reso possibile “autorizzare” l'insediamento e la costruzione dello Stabilimento su terreni e proprietà delle famiglie Mancarella-Di Bonaventura, artigiani rosetani di ceramiche e mattonelle.
Per “giustificare e motivare” quella autorizzazione “alquanto anomala”, si svolsero diverse riunioni della Giunta di sinistra guidata dal Sindaco Nicola Crisci e furono convocati appositi Consigli Comunali, nel corso dei quali vennero date “solenni assicurazioni” sugli impegni occupazionali della Azienda Kara e sul sito di Santa Lucia di Roseto.
La ingiusta “forzatura” venne messa in atto a seguito di una “supposta conclusione” di un procedimento fallimentare che portò all'acquisto con trattativa privata dei beni dell'Azienda artigianale ivi esistente e dell'area circostante di proprietà della Azienda Mancarella.
Pertanto, è dovere del Consiglio Comunale ribadire gli impegni occupazionali e produttivi assunti davanti ai Cittadini di Roseto e chiarire tra l'altro che, diversamente da quanto afferma il Sindaco di Roseto Franco Di Bonaventura, "La Perla" non è né figlia né una costola della ex-Monti e non ha, e non può avere, la stessa storia delle altre sette fabbriche cosiddette "sostitutive" della ex-Monti.
Ciò è reso ancora più importante dal fatto che, proprio in questi giorni di “trattative e di lotta” per evitare la chiusura delle attività a Roseto ed il licenziamento delle lavoratrici e dei lavoratori, lo stesso Sindaco Di Bonaventura a nome della Amministrazione Comunale “offre a costo zero” alla Finanziaria americana l'utilizzo di un altro capannone più piccolo di quello attuale della KARA o l'uso di un'area dove realizzare uno nuovo stabilimento.
Conseguentemente, se tale “offerta a costo zero”, per una serie di motivi e circostanze venisse “strumentalmente” accettata dal Gruppo La Perla S.p.A., lo Stabilimento KARA di Santa Lucia farebbe la fine dello Stabilimento originario della Monti, della Teleco e di tutte le altre Aziende “sostitutive” nate a seguito delle lotte dei lavoratori e lavoratrici di Roseto..
Per il Movimento Città per Vivere
Pio Rapagnà – ex Parlamentare
Roseto lì, 28 Ottobre 2010
Riceviamo e trasmettiamo dal Movimento Città per Vivere
Via Lombardia, 10 – Tel. 085-8944932
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