Rabuffo riperimetrazine del borsacchio

Riserva Naturale Borsacchio L.R. n. 6/2005
La Riserva Naturale Borsacchio è sostanzialmente nata il 27 marzo 1963 con un Decreto Ministeriale che dichiarò di notevole interesse pubblico la fascia costiera tra Cologna e Roseto degli Abruzzi. Successivamente, il D.M. dell’11 aprile 1969 estese fino alla collina il vincolo già imposto. Da ultimo il progetto di Legge regionale del 7 luglio 2004, e la sua approvazione con la L.R. n. 6/2005, conclusero l’iter di riconoscimento e protezione dell’oasi naturalistica regionale.

Tanti fatti e misfatti sono poi accaduti, e adesso la Consorteria degli Affari, raccolta e nascosta dietro l’effigie del Consigliere regionale Berardo Rabbuffo e del Sindaco Franco Di Bonaventura, ha deciso di propiziare la fine della Riserva Borsacchio. A questo punto qualcuno potrebbe ingenuamente domandare: come possono gli interessi di pochi decretare la morte di un’area protetta da cinquant’anni, che nel corso del tempo ha raccolto il plauso di tre Ministri della Repubblica (D.M. del 1963 e del 1969), dei Consiglieri regionali e provinciali (L.R. dell’8.2.2005 e O.d.G. del 5.7.2007), della Regione Abruzzo (che nel sito ufficiale considera la stessa Riserva l’ultimo baluardo “in grado di resistere al triste fenomeno dell’avanzata incontrollata e scellerata del cemento...”), di artisti e scrittori eccellenti (che ci parlano dalle pagine e dalle immagini del prestigioso volume “Roseto nella cultura italiana ed europea”), dei docenti universitari Giovanni Pacioni e Gianfranco Pironi (autori di oltre 50 lavori scientifici) e di milioni di persone (locali ed ospiti) entusiaste ?

Purtroppo certi comportamenti scellerati gettano sospetti sull’intera classe politica, consentendo alla Consorteria degli Affari, tuttora sotto processo per abusi edilizi, falso ideologico e quant’altro, di diffondere l’illusorio messaggio di migliorare la qualità della vita collettiva con la devastazione dell’inestimabile patrimonio naturalistico e paesaggistico. E’ diventato anche possibile, per un politico opportunista come Rabbuffo, imputato di reati che vanno dall’inquinamento alla deturpazione delle bellezze naturali, camuffarsi da Cavallo di Troia per penetrare nell’area protetta, minacciando “azioni eclatanti” se il Consiglio Regionale non gli approverà la proposta di riperimetrazione.

  • Vuole forse trasformare la Riserva Borsacchio in un Orto Botanico per fare in modo che tutto il resto passi nelle mani della speculazione edilizia?
A prescindere dagli schieramenti politici, sarebbe opportuno per il Consiglio Regionale porre fine, una buona volta, a tali sconsiderate iniziative del Consigliere Rabbuffo, salvaguardando la Riserva Naturale Regionale già inserita tra i “50 Paesaggi sensibili di costa”, patrimonio della collettività nazionale.

Roseto lì, 12 Febbraio 2011

Riceviamo e trasmettiamo da Franco Sbrolla


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