erosione della costa abruzzese

L’erosione della costa abruzzese ed in particolare le condizioni aggravanti della costa teramana. Una adeguata programmazione del territorio per la salvaguardia della costa
Erosione della costa
Si avvicina il nuovo anno e una corretta programmazione del territorio e della sua economia porta a guardare con attenzione, già da ora, la prossima stagione estiva. Il turismo, a quattro anni dal terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo, lancia segnali di ripresa nonostante le difficoltà derivanti dalla crisi economica. Un turismo che cambia attraverso gli anni, una domanda che va cercando sempre più periodi brevi e offerte vantaggiose per la famiglia. Per riuscire a garantire un offerta qualitativa concorrenziale non basta fregiarsi di “Bandiere Blu” quanto è necessario programmare simultaneamente la salvaguardia del territorio. Quello che oggi preoccupa è l’erosione della costa abruzzese ed in particolare le condizioni aggravanti della costa teramana. Il nostro richiamo, attraverso specifici quesiti che chiedono un’attenta risposta, è relativo alle azioni che la Regione Abruzzo dovrà e vorrà porre in essere. Si devono progettare opere marittime a difesa della costa tenendo conto di dati reali. Studi derivanti dalla boa onda metrica di Ortona a cui segue la stima, e parliamo di stima e non di misura, delle grandezze meteo marine lungo costa (es. direzione, verso e intensità delle correnti lungo costa, trasporto solido potenziale, erosione derivante da mareggiate) mediante modelli matematici di trasporto delle onde da Ortona alla costa, sono risultati azzardati. Tale rischio lo si conosceva in quanto già ampiamente spiegato nell’Atlante delle coste - “Il moto ondoso a largo delle coste italiane” dell’Ispra.

Tuttavia si è proceduto lo stesso in questo modo:
  1. Perché non si è tenuto conto invece di quanto già indicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e non si è proceduto quindi a misurare direttamente alcune grandezze meteo marine lungo costa utilizzando per esempio dei correntometri?
  2. La gestione ragionale ed integrata delle coste abruzzesi tiene conto degli effetti post-opera? e se sì cosa prevedevano i modelli matematici riguardo l’area di Martinsicuro, Villa Rosa e Alba Adriatica con l’uso dei correntometri in posto?
  3. E’ stata mai fatta una stima dei costi del monitoraggio delle correnti marine lungocosta fatta mediante appositi correntometri?
  4. Si è confrontato in termini di costi/benefici i due metodi di progettazione, ovvero da una parte la stima mediante appositi modelli matematici di trasporto delle onde da Ortona alla costa mentre dall’altro la misura diretta delle correnti lungo costa?

Ci troviamo a chiedere risposte tecniche reali, credibili, capaci di rispondere alle esigenze del territorio. Gli operatori turistici dei paesi del Teramano ma anche dell’intera costa abruzzese non possono continuare a vivere nell’incertezza che una forte perturbazione meteorologica e/o una ennesima improvvisa mareggiata arrechino continuamente danni economici ingenti (pubblici e privati) nonchè di immagine, che vanno a devastare il turismo abruzzese, l’impegno degli operatori e degli enti locali, la programmazione delle risorse turistiche e non ultimo, gettino al vento impegni economici di notevole entità. Affidiamo questi quesiti agli impegni del prossimo anno, che vedranno la fase conclusiva di questo Governo Regionale, ma raccomandiamo anche a chi sta preparando i programmi da presentare agli elettori (in vista della prossima campagna elettorale) di tenere conto che la salvaguardia della costa nonché del territorio e dell’ambiente abruzzese è l’elemento principe per ogni azione tesa a valorizzare i nostri turismi.
Studio sul moto ondoso delle coste Italiane


San Nicolò lì, 28 Dicembre 2012

Riceviamo e trasmettiamo dalla Confcommercio abruzzo@confcommercio.it SAN NICOLO’ A TORDINO VIA GIOTTO, 3 TEL. 0861.588742 FAX 0861.232886

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