La crescita abnorme della motorizzazione

Riceviamo e trasmettiamo dal Coordimamento delle piste ciclabili di Teramo

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Coordinamento delle associazioni sportive e ambientaliste per la promozione delle piste ciclabili in Provincia di Teramo
Coordinamento piste ciclabili
email: luciodem@yahoo.it


A TUTTI I CANDIDATI ALLE AMMINISTRATIVE - COMUNALI E PROVINCIALI- DEL 6 E 7 GIUGNO 2009

Per una politica di promozione della mobilità ciclistica

PREMESSA:

La crescita abnorme della motorizzazione privata ha condotto a un vicolo cieco per le gravi conseguenze su:
  1. ambiente e salute: qualità dell’aria, emissione di gas serra, vittime di incidenti, malattie cardiovascolari da scarsa attività fisica, costi sanitari;
  2. qualità della vita: congestione del traffico e tempo perduto negli spostamenti, pregiati centri urbani italiani saturati da 35 milioni di auto;
  3. economia: modello di crescita che necessita di continui, costosi ed alla lunga controproducenti incentivi alla rottamazione; quota di PIL bruciata per l’acquisto e il mantenimento dell’abnorme parco veicoli in circolazione;
  4. sicurezza energetica: la motorizzazione privata di massa rende il paese più dipendente e vulnerabile dal punto di vista energetico;
  5. turismo: la contraddizione di un paese a vocazione turistica con strade congestionate e aria pesantemente inquinata.
  6. rottamazione del petrolio contro la deriva petrolifera: la mobilità ciclabile come scelta netta di uno sviluppo non basato sul petrolio che, oltre ad essere un pericolo per l'intero ecosistema, minaccia ora anche da vicino l'Abruzzo. Molte nazioni, in particolare europee, hanno da tempo puntato sulla ciclabilità come componente fondamentale di un modello di mobilità sostenibile, complementare ai mezzi pubblici su gomma e su ferro, sia nei contesti cittadini sia per il pendolarismo.

Ormai l’opinione pubblica ha compreso l’importanza della bici e dei mezzi pubblici per contrastare uno dei problemi considerati prioritari: il traffico e la sicurezza stradale sono priorità al pari della criminalità (rapporto ISTAT del 12/11/2008).

Anche il cicloturismo deve trovare il sostegno dei pubblici poteri

centrali e locali, tenuto conto delle positive ricadute, anche occupazionali e di sviluppo, delle economie locali. La bici non consuma risorse non rinnovabili e non produce emissioni, non ingombra e non fa rumore; è un mezzo ecologico per
definizione, ad alta efficienza energetica, ad elevata accessibilità (mobilità di bambini, anziani), consente elevati risparmi economici e di
tempo. Il nostro Paese (e l’Abruzzo più di altre regioni del Nord Italia) accusa ritardi sia nella promozione della mobilità su bici, sia nella realizzazione di una rete ciclabile.

RICHIESTE:

Alla politica spetta il ruolo di comprendere e governare la transizione verso un nuovo modello di mobilità attraverso azioni coerenti e coordinate a tutti i livelli
amministrativi, con una visione che superi l’episodicità e sia di sistema.
Per dare impulso dunque alla mobilità ciclistica, sia a livello urbano, sia per la pratica del ciclo-escursionismo, visto anche l’interesse suscitato dai convegni e dalle manifestazioni ciclistiche, organizzate dal Coordinamento Vie Ciclabili dell'Abruzzo Teramano, dove è emersa la necessità di una più incisiva azione della parte politica alla risoluzione delle problematiche legate allo sviluppo della viabilità ciclabile, le Associazioni sotto elencate chiedono che si dia priorità assoluta alle seguenti opere:
  1. Il completamento del Corridoio Verde Adriatico. La pista ciclopedonale è parte integrante del ramo n. 6 della rete nazionale BicItalia (www.bicitalia.org). Una volta completata diventerà un percorso essenziale per la mobilità longitudinale costiera ed un itinerario cicloturistico strategico ai fini della creazione di un flusso prevedibile in decine di migliaia di viaggiatori l’anno (il tracciato sul Danubio, da Passau a Vienna, è percorso, da oltre 1 milione di cicloturisti l’anno, muovendosi a tappe di più giorni). Si chiede che tale intervento sia considerato di Priorità Provinciale e pertanto venga completato anche con interventi diretti della Provincia nel caso di Comuni che, con le loro inadempienze e ritardi, creino pregiudizio alla sua realizzazione.
  2. I percorsi mare-monti lungo le valli fluviali, sia per diffondere l'uso della bici nei percorsi casa-lavoro e casa-scuola (le vallate sono densamente urbanizzate), sia per diffondere la bici come alternativa nel tempo libero e nella prospettiva del cicloturismo. Essi costituirebbero un volano allo sviluppo dell’entroterra, contribuendo al riequilibrio ed allo sviluppo del territorio. Non da ultimo è da considerare il ruolo di “presidio permanente” che andrebbero a svolgere i cicloturisti e le associazioni ambientaliste contribuendo al mantenimento ed al monitoraggio sul campo di realtà territoriali altrimenti abbandonate all’incuria e al degrado (problematica delle micro discariche abusive lungo le sponde dei fiumi).
  3. I percorsi all’interno dei centri abitati. Percorsi ciclopedonali in questi ambiti favoriscono non solo la mobilità su due ruote ma anche la circolazione dei pedoni (in particolare di anziani, bambini, madri con le carrozzine, persone con disabilità), unite a sistemi di dissuasione della velocità e di moderazione del traffico.
  4. Bici+bus (rastrelliere porta bici su autolinee regionali e sui bus urbani - corse dedicate - segnalazione, negli orari, delle corse dedicate)
  5. Bici+treno: adeguamento scivoli sottopassi stazioni, spazi in stazioni per parcheggi bici (possibilmente coperti) e per noleggio bici gestito dai comuni.
  6. l’individuazione di forme di incentivazione e defiscalizzazione per sviluppare l’uso della bicicletta; in particolare si richiede l'adozione di misure tipo "ecoincentivo" per l'acquisto di bici elettriche (a pedalata assistita) più costose ma che possono sostituire efficacemente l'auto negli spostamenti su distanze più lunghe e su dislivelli, quindi adattissime all'orografia del nostro territorio.
  7. l’individuazione di standard unificati al livello sovra comunale per la realizzazione e la gestione dei servizi di bike sharing, con possibilità di noleggio intercomunale.
  8. l’inserimento: nei nuovi Piani Regolatori Generali Comunali di percorsi ciclopedonali, possibilmente in sede propria, raccordati con la viabilità ciclabile intercomunale, che costituiscano un sistema di interconnessione tra aree verdi, impianti sportivi, scuole, punti rilevanti del territorio comunale, ecc. nei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali della rete ciclabile provinciale, che sia di indirizzo per le reti ciclabili comunali e costituisca priorità per una rete unificata in ambito provinciale
  9. garantire che tutte le stazioni appaltanti di opere viabilistiche nella regione (Comuni, Provincie, ANAS e Regione) rispettino il Decreto Legislativo n. 366/98 che impone per le nuove strade e la manutenzione straordinaria di quelle esistenti la realizzazione di apposita viabilità ciclistica. Per progetti ancora non giunti alla fase esecutiva si richiede l'inserimento della viabilità ciclabile così da rispondere alla normativa vigente.
  10. In aggiunta, e NON IN ALTERNATIVA ai punti sopracitati, da ritenersi prioritari, si richiede un impegno sistematico, costante e coerente per la promozione anche culturale della mobilità ciclistica in alternativa al modello culturale dominate dell'ultimo cinquantennio incentrato sulla promozione dell'auto. Alle Amministrazioni, alle forze politiche ed ai candidati impegnati nella campagna per le elezioni regionali del 2008 si chiede di valutare con attenzione il fatto che le risorse da dedicare alla promozione della mobilità ciclistica sono di contenuta entità e risultano ben spese, con un rapporto costi/benefici (e costi/consenso!) di gran lunga più favorevole – in taluni casi con rapporto da uno a dodici – rispetto ad ogni altro comparto degli investimenti nel settore dei trasporti Si chiede altresì alle Amministrazioni, ai candidati Presidenti e consiglieri Provinciali, ai candidati Sindaci e Consiglieri Comunali, alle forze politiche, di sottoscrivere un impegno per dare attuazione alle proposte contenute nel presente documento.

Aderiscono a questo documento
  • 1. WWF Abruzzo
  • 2. WWF sezione di Teramo
  • 3. Centro di Educazione Ambientale di Giulianova
  • 4. Centro Comunale di Educazione, Tutela, Ricerca e Documentazione
  • Ambientali del Comune di Notaresco
  • 5. Comitato per la Tutela della Val Tordino
  • 6. Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio
  • 7. Associazione sportiva dilettantistica RuotaLibera Veloteam Teramo
  • 8. Associazione sportiva dilettantistica Polisportiva Life Club
  • 9. Associazione sportiva dilettantistica Ciclilaga.it
  • 10. Associazione Xteam Mountain Bike Racing
  • 11. Associazione sportiva dilettantistica Monti Gemelli Bike
  • 12. Associazione sportiva dilettantistica CISM Ciclismo Montorio
  • 13. Associazione culturale quartiere Gammarana
  • 14. Legambiente Circolo di Giulianova
  • 15. Legambiente Abruzzo
  • 16. Asd Us Acli Teramo
  • 17. Asd D'Ascenzo Bike
  • 18. Asd Scuola di MTB Prati di Tivo – Gran Sasso d’Italia
  • 19. Palestra Man and Woman – Teramo
  • 20. Palestra Wellness Club - Teramo
  • 21. Palestra New Olimpia – Teramo
  • 22. Club Interamnia – Teramo 23. Palestra Athena Club- Teramo
  • 24. Associazione sportiva dilettantistica Acquaviva nuoto Teramo
  • 25. Italia Nostra Sezione di Atri
  • 26. Italia Nostra Sezione di Teramo
  • 27. Associazione I.T.A.C.A.
  • 28. Accordo di programma 4C per lo sviluppo amministrazioni comunali di Canzano-Castellalto-Cellino-Attanasio-Cermignano
  • 29. Associazione di Promozione Sociale Ambientiamoci Giulianova
  • 30. Associazione La Boscaglia
  • 31. Associazione Culturale Il Poliorama – Teramo
  • 32. FIDAS – Associazione Donatori di Sangue di Teramo
  • 33. ADMO- Associazione Donatori Midollo Osseo – Sezione di Teramo
  • 34. SLOW BIKERS
  • 35. TERAMO NOSTRA

Enti che si impegnano a patrocinare e sostenere le iniziative a favore della mobilità ciclabile

  • 36. BIM - Consorzio dei Comuni del Vomano e Tordino e della Provincia di Teramo

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