prodotti tipici abruzzesi

Nasce la carta d’identità dei cibi italiani
Missione compiuta. Grazie all’impegno della Lega Nord e delle Associazioni di categoria, nasce la carta d’identità dei cibi italiani. In salvo anche i prodotti abruzzesi di qualità, frutto del lavoro dei nostri imprenditori agricoli. Piena soddisfazione viene espressa dalla Segreteria Provinciale della Lega Nord Abruzzo, dopo il via libera definitivo alle nuove norme in materia di etichettatura fortemente volute dall’ex ministro Luca Zaia. Riunita in sede legislativa, dopo il via libera bipartisan dell’emiciclo di Palazzo Madama, la Commissione Agricoltura di Montecitorio si è espressa a favore del disegno di legge “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” dove, grazie all’impegno della Lega Nord, tra l’altro, è stato inserito l’obbligo di utilizzare gli stessi colori e la stessa dimensione di carattere per tutti gli ingredienti usati nella produzione. Un particolare non da poco che evita, ad esempio, che al fianco della scritta Parmigiano, nelle buste di grattugiato, si legga poi un lungo elenco di altri formaggi presenti ma riportati più in piccolo. Il via libera della Commissione è di primaria importanza.
Il disegno di legge approvato, anche di fronte ai recenti gravi episodi legati alla presenza di diossina nelle uova provenienti dalla Germania, è un segnale importante sia alla filiera agro-alimentare sia ai consumatori. Il Parlamento ha finalmente dato quelle risposte che si attendevano da tempo. La legge sferra un attacco importante all’agro-pirateria che frutta circa 18 miliardi di euro l’anno.
Spiace solo che, non certo a causa della Lega Nord, i tempi di approvazione di una vera e propria Riforma Agricola siano stati allungati. Un’etichetta chiara, trasparente e con l’indicazione d’origine per tutti i prodotti garantisce sia i consumatori sia gli agricoltori. E nello stesso tempo permette di valorizzare il “made in Italy” e di salvaguardare la nostra agricoltura biologica di assoluta qualità da promuovere e difendere sul territorio, in Europa e nel mondo.
Certamente ora il problema non è più quello di dare una carta di identità ai nostri cibi di qualità, ma di spostare l’attenzione della Commissione Ue sul tema più scottante. A Bruxelles la Lega Nord è impegnata con la massima fermezza affinché la normativa, soprattutto per quello che concerne l’indicazione d’origine, venga totalmente recepita. La Lega Nord si batte per il federalismo e l’autonomia. E non c’è solo quello istituzionale o fiscale. L’agricoltura non è solo produzione tipica ma anche identità. E questa identità deve essere salvaguardata perchè è un’opportunità per tutti, per il Nord, per il Centro e per il Sud Italia.
La Lega Nord ha sempre sostenuto con forza la battaglia contro l’Unione europea sulle quote latte...Non è l’unica partita aperta. C’è anche il fronte del vino. Con l’Europa dovremo confrontarci. Per ottenere risultati e cercare di migliorare il nostro patrimonio agro-alimentare bisogna sporcarsi le scarpe di terra, accanto alle più giovani generazioni che amano l’agricoltura nel nostro Paese. Insomma, meno conferenze e più attività sul campo accanto alle aziende agricole.
Alla Lega Nord piace capire e risolvere i problemi degli agricoltori e degli allevatori anche perché sempre più giovani italiani, magari proprio grazie alle informazioni disponibili in tempo reale su iPod, iPad e cellulari, scelgono il lavoro dei campi e dell’allevamento del bestiame per formarsi una famiglia. I dati del settore agricolo rivelano un’inversione di tendenza con i giovani in prima linea. La crisi economica mondiale e le spinte sociali e culturali della nostra sana tradizione contadina, riconducono alla concretezza di quanto si tocca con mano, con mezzi e conoscenze in più rispetto al passato. Si può dribblare la concorrenza internazionale sul terreno della specificità. Le distanze tra prodotto e consumatore vanno accorciate e le tipicità salvaguardate. Quindi bisogna mettersi all’opera, preparare progetti concreti, incoraggiare e premiare i giovani imprenditori agricoli. Sulla cui formazione il ruolo dell’Università di Teramo può risultare decisamente significativo. La terra è tornata di moda e ci sono fondi per aprire un’azienda. L’importante è non far chiudere quelle già esistenti.

Segreteria Prov.le Lega Nord Abruzzo

Teramo lì, 19 Gennaio 2011

Riceviamo e trasmettiamo dalla Segreteria Prov.le Lega Nord Abruzzo

Posta un commento

0 Commenti