La riperimetrazione ha solo scopi speculativi
La lunga battaglia ostruzionistica che abbiamo condotto in Consiglio Regionale in difesa della Riserva Naturale del Borsacchio è servita non solo a far rinviare lo sciagurato progetto di legge di Rabbuffo, sostenuto da PDL e PD, ma anche a fare chiarezza sulle reali intenzioni di chi vuole a tutti i costi la riperimetrazione della Riserva. Speriamo che il tempo del rinvio sia utilizzato dai consiglieri e dai pariti per riconsiderare la propria posizione.
E’ venuto fuori in maniera evidente anche a ciechi e sordi che il reale obiettivo del partito trasversale del cemento non è la soluzione dei problemi generati dal ritardo nell’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico, ma lo sblocco di aree vincolate per realizzare nuova edificazione privata. Se, come abbiamo dimostrato, tutti i problemi sono risolvibili senza modificare il perimetro della Riserva perché bisogna cambiarlo a tutti i costi?
Noi in Consiglio abbiamo proposto per l’ennesima volta di approvare una norma che consenta agli edifici esistenti di realizzare TUTTI gli interventi previsti nel PRG al momento dell’approvazione della Riserva e per quanto riguarda i camping abbiamo proposto che godano della stessa normativa prevista per le altre strutture che si trovano fuori del perimetro della riserva. Quindi da parte nostra nessun ostacolo al “rilancio delle attività ricettive” esistenti né ai legittimi diritti dei cittadini residenti.
Per quanto riguarda il Comune di Giulianova abbiamo proposto che siano resi possibili tutti gli interventi previsti dal contratto di quartiere, dal PRG, ecc. Per consentire tutto questo basta un emendamento di tre righe!
La soluzione da noi proposta inutilmente per mesi è stata avanzata dallo stesso direttore Sorgi in commissione, ma dopo un’apparente consenso generale si è tornati all’originale idea della riperimetrazione perché l’obiettivo che vogliono raggiungere è un altro. Un problema che poteva essere risolto da anni in cinque minuti è stato fatto incancrenire perché un ceto politico trasversale vuole a tutti i costi reintrodurre la nuova edificazione laddove la Riserva l’ha impedita e si fa scudo dei disagi che la sua stessa negligenza ha prodotto addebitandoli alla riserva.
Dispiace che l’operazione coinvolga anche il PD e che il consigliere Ruffini abbia contribuito a tenere il numero legale per una serata intera.
Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRCE’ venuto fuori in maniera evidente anche a ciechi e sordi che il reale obiettivo del partito trasversale del cemento non è la soluzione dei problemi generati dal ritardo nell’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico, ma lo sblocco di aree vincolate per realizzare nuova edificazione privata. Se, come abbiamo dimostrato, tutti i problemi sono risolvibili senza modificare il perimetro della Riserva perché bisogna cambiarlo a tutti i costi?
- Per dirla con Francesco Rosi o Italo Calvino: speculazione edilizia!
Noi in Consiglio abbiamo proposto per l’ennesima volta di approvare una norma che consenta agli edifici esistenti di realizzare TUTTI gli interventi previsti nel PRG al momento dell’approvazione della Riserva e per quanto riguarda i camping abbiamo proposto che godano della stessa normativa prevista per le altre strutture che si trovano fuori del perimetro della riserva. Quindi da parte nostra nessun ostacolo al “rilancio delle attività ricettive” esistenti né ai legittimi diritti dei cittadini residenti.
Per quanto riguarda il Comune di Giulianova abbiamo proposto che siano resi possibili tutti gli interventi previsti dal contratto di quartiere, dal PRG, ecc. Per consentire tutto questo basta un emendamento di tre righe!
La soluzione da noi proposta inutilmente per mesi è stata avanzata dallo stesso direttore Sorgi in commissione, ma dopo un’apparente consenso generale si è tornati all’originale idea della riperimetrazione perché l’obiettivo che vogliono raggiungere è un altro. Un problema che poteva essere risolto da anni in cinque minuti è stato fatto incancrenire perché un ceto politico trasversale vuole a tutti i costi reintrodurre la nuova edificazione laddove la Riserva l’ha impedita e si fa scudo dei disagi che la sua stessa negligenza ha prodotto addebitandoli alla riserva.
Dispiace che l’operazione coinvolga anche il PD e che il consigliere Ruffini abbia contribuito a tenere il numero legale per una serata intera.
Antonio Saia, consigliere regionale PdCI
Roseto lì, 25 Marzo 2011
Riceviamo e trasmettiamo dal coordinamento Regionale di Sinistra
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