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Piano Spiaggia di Roseto degli Abruzzi
La gestione del "demanio marittimo" che viene regolata attraverso lo strumento Urbanistico denominato PDM o Piano Spiaggia ha una rilevanza strategica per una cittadina di mare come Roseto degli Abruzzi. Soprattutto quando a chiedere con fora una soluzione definitiva alle problematiche esistenti sono gli stessi operatori del settore, esasperate dalle lungaggini della politica.... a

Una storia Infinita

Tratto dal Mensile Blu 24magazine
di Raffaele Di Bonaventra


L'ultimo stumento urbanistico vigente che regola la gestione del demanio marittimo di Roseto degli Abruzzi risale a metà degli anni '90. In tal senso si è reso necessario un adeguamento normativo in rispetto delle ultime leggi Regionali ma soprattutto per sopperire alla continua trasformazione del territorio rosetano che negli ultimi anni ha visto una continua antropizzazione del litorale e non solo, rischiando di trasformarsi in una odissea infinita a scapito dell'industria turistica locale già molto provata dalla recessione economica. Attualmente sono 59 le concessioni esistenti a vario titolo compreso quelle realizzate mediante l'art. 35 del regolamento edilizio. Ciò nonostante sembra prolungarsi l'attesa dei “balneatori” in merito alla definitiva approvazione del piano, soprattutto dopo il duro confronto nell'esame dell'Osservazione n. 32 tanto da farne perdere ogni traccia nell'agenda dei lavori consiliari. La categoria in più occasioni ha chiesto un confronto diretto con le Istituzioni in modo da “rivisitare” la proposta del nuovo piano adottato il 23 Ottobre 2007 ma gli incontri con l'Assessore Enzo Frattari avvenuti in più occasioni secondo i diretti interessati non hanno prodotto risultati apprezzabili giungendo persino a contestarne il contenuto durante l'assise di adozione.

Il PDM ed il Borsacchio

A fare le cose più complicate del solito il concomitante percorso burocratico del piano di assetto naturalistico della Riserva Naturale Guidata del Borsacchio (PAN) che comprende i Comuni di Roseto e Giulianova, anch'esso “in divenire” ma lontano dalla definitiva conclusione. Il litorale di Cologna Spiaggia ricompreso nel perimetro della riserva ha reso necessario lo stralcio delle zone interessate che si “sovrapponevano” limitandone così qualsiasi intervento in virtù dei vincoli di salvaguardia, causando uno stato di incertezza generale durante il dibattimento delle osservazioni al piano demaniale ed isolando di fatto l'esame della zona di Cologna. Ma l'anello della discordia è l'evidente ritardo nel porre in essere uno strumento di gestione così importante per la vita turistica del paese, soprattutto a pochi mesi dall'inizio della stagione estiva. Per capire meglio il ritardo cercheremo sinteticamente di riassumere il percorso seguendo la stessa “delibera consigliare n. 40/2007”. Nel settembre del 2004 la Regione Abruzzo ha trasmesso il PDM approvato e le linee di indirizzo. Successivamente nell'ottobre 2004 ha approvato l'Atto di indirizzo applicativo ribadendo l'obbligatorieta dell'approvazione o adeguamento dei Piani Demaniali Comunali. Dopo la fase iniziale di rilievo topografico dell'arenile è stato conferito l'incarico ai tecnici per la redazione del piano. Nel gennaio 2007 il Comune ha comunicato alla Regione Abruzzo l'avvio dell'attivita.

Diffida della Regione

La Regione Abruzzo nel marzo 2007 ha diffidato il Comune di Roseto degli Abruzzi nel proseguire il procedimento di adozione del Piano Demaniale Comunale causa il notevole ritardo fino ad ora accumulato, nominando un Commissario ad Acta. A pochi mesi di distanza sospende il “potere sostitutivo” del Commissario ad Acta in virtù del fatto che lo stesso Comune di Roseto nel settembre 2007 finalmente comunica che i tecnici incaricati (25.09.2007) completato l'istruttoria di merito. Il 23 ottobre 2007 viene “adottato” il piano demaniale in una Assise Civica densa di polemiche e rimostranze da parte dell'associazione balneatori. Dall'ottobre 2007 ad oggi (2010), ancora non viene posta la parola fine alla procedura per la definitiva approvazione. L'impopolarità sull'operato dell'Amministrazione in merito al Piano Spiaggia è legato anche se indirettamente alla situazioni di relativo abbandono in cui versano le strutture ricettive del territorio.

Le richieste dei Campeggiatori

Da una parte i gestori dei Campeggi nella zona Sud che lamentano lo stato di erosione della costa, evidenziati dalle continue mareggiate dei giorni scorsi ed al pericolo costante delle possibili esondazioni del fiume Vomano esondazioni che riguardano soprattutto la messa in sicurezza dell'argine fluviale, altro anello mancante che rischia di penalizzare sia il Portorose che le zone circostanti. Dall'altra a Nord lungo via Makarska dove l'espansione edilizia richiede necessariamente una migliore distribuzione delle aree di parcheggio oltre all'individuazione della zona riservata alla pista ciclabile che dovrebbe passare all'interno della Riserva Borsacchio sul Camping Lido D'Abruzzo, ma che ad oggi non trova una stabile collocazione cartografica. Cologna Spiaggia anch'essa paga le conseguenze di un piano che non ha saputo individuare e risolvere le problematiche del territorio.

Conclusioni

Quindi per usare una battuta in tema “siamo ancora in alto mare” e molto probabilmente il nodo peggiore da sciogliere sarà legato alle strutture “temporanee” realizzate con l'Art. 35 nocciolo centrale della discussione in Consiglio, visto che nell'ultima assise la questione ha posto il tutto in una posizione di stallo. Alla fine considerando che l'attesa riguarda anche il Piano Regolatore Generale, il Piano Urbano Traffico, il Piano di Assetto Naturalistico e perdonatemi se dimentico qualcosa, si potrebbe ben dire in merito al piano spiaggia “mal comune mezzo gaudio”.


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