Portorose

Porto turistico di Roseto degli Abruzzi - Il Portorose
L'aria della crisi economica sembra non volersi dissolvere, facendosi sentire soprattutto alle porte della primavera. Le difficoltà incontrate nel trovare nuove strategie economiche e nuove idee sono evidenti spingendoci ad una riflessione sulle scelte future nell'intento di superare uno dei momenti più neri che la Regione Abruzzo attraversa in questi mesi ed in particolar modo tutto il territorio della provincia di Teramo.

In tal senso tutte le attività che potrebbero essere di rilancio per l'economia locale, soprattutto per l'indotto turistico dovrebbero di pari passo muoversi nella stessa direzione cercando di cooperare ed essere concertate in un ambito di carattere “intercomunale”. Una cittadina come Roseto degli Abruzzi non può e non deve sottrarsi al confronto con altre realtà e soprattutto dovrebbe a rigore di logica valorizzare quello che già esiste come patrimonio economico e strutturale cercando in accordo con gli altri enti di favorire lo sviluppo economico in una collaborazione per uno scopo comune. Tra le diverse strutture di rilievo del Comune di Roseto degli Abruzzi si colloca il “Portorose”, gestito fino ad oggi dal Circolo Nautico “C Vallonchini”. Il Portorose nasce nei primi anni sessanta ad opera di alcuni appassionati locali che si adoperarono in quell'epoca per la realizzazione di una struttura al fine di dar vita ad un piccolo porto turistico ricavato da un lembo della foce nord del fiume Vomano con il sogno di incrementare lo sviluppo della nautica da diporto e offrire un riparo ai pescherecci e forse anche l'ambizione di creare quel piccolo mondo turistico che tanta economia ha portato nelle numerose città di mare d'Italia. Nel ricordo di molti appassionati le numerose le attività del Portorose con le prove di campionato del mondo di velocità off-shore di cui la “Roseto-Spalato-Makarska-Roseto” evento che in seguito diede luogo al gemellaggio con la città Croata senza dimenticare che è stato punto di partenza anche per numerose gare di pesca sportiva. Con il passaggio dal demanio fluviale a quello Marittimo l'Associazione si trasforma in s.r.l. per poter meglio gestire le attività di manutenzione ed ampliamento dello stesso.

Nel 2000 è stata inserita nel QRR (Quadro Rifermento Regionali) quale struttura strategica delle attività turistiche regionali, riconoscendo il valore di utilità della società la Regione ne ha acquisito il 10% delle quote sociali. Da diversi anni però l'attività del porticciolo di Roseto non vive più lo splendore che sembrava contraddistinguere questa cittadina nei decenni passati e soprattutto in quei primi anni sessanta. Il turismo mordi e fuggi che contraddistingue questo ultime stagioni sta trascinando in fondo alla graduatoria la costa del Comune di Roseto obbligandoci ad ottimizzare un'offerta turistica che sia adeguata e che sappia valorizzare i punti di forza e di rinnovamento.

Molti gli ostacoli incontrati di cui non ultime numerose ordinanze che evidenziano la situazione di difficoltà e di pericolosità a cui sembrerebbe sia stato posto rimedio solo provvisorio, molto spesso hanno costretto i pescherecci più grandi a traslocare nel vicino Porto di Giulianova coinvolgendo di conseguenza anche tutte le attività annesse. La marineria rosetana è costretta molto spesso a pericolosi rientri a causa del fondale troppo basso verifiche effettuate dalla Capitaneria di Porto di Giulianova prima alla data del 28 febbraio 2008 (Ord. 10/08) e poi successivamente nel 2009 (Ord. 19/09), il cui dragaggio si è reso necessario per permettere sia l'uscita che il rientro dei natanti aventi pescaggio maggiore, per non parlare di tutte quelle strutture come i campi da tennis e gli arredi urbani lasciati per molto tempo in abbandono e solo saltuariamente ripristinati in modo parziale. Numerose critiche mosse anche dal Comune di Pineto i cui confini terminano sulla sponda sud della foce del fiume Vomano che richiamano l'attenzione sul necessario riassetto fluviale previsto già da molti anni ma mai attuato e che sottopongono la zona a severe norme di salvaguardia, coinvolgendo anche se indirettamente il porticciolo in quanto la foce del fiume mutando forma nel tempo proietterebbe dei detriti verso il litorale di Scerne.

Alcuni natanti lasciati alle intemperie come navi fantasma denotano un antico splendore che la cittadina di Roseto vorrebbe vedere rinascere nuovamente, molte cose sono state fatte, molte le cose ancora da fare, ma soprattutto la certezza che senza una adeguata azione dell'Amministrazione locale il Turismo a Roseto non potrà ottenere il rilancio sperato in un progetto che guardi al futuro soprattutto per i giovani.

Pubblicato su Blu24Magazine
Di Raffaele Di Bonaventura

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